Le attrazioni di Como (sito web: visitcomo_eu)

Mario
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Musei

Tutte le informazioni utili sui Musei di Como. I Musei civici comprendono il Museo Archeologico Paolo Giovio, il Museo Storico Giuseppe Garibaldi, la Pinacoteca civica e il Tempio Voltiano.
Collezioni pre-protostoriche, romane, egizie e greche . Ospitato all’interno di Palazzo Giovio, una volta residenza cittadina dei conti Giovio, il museo traccia la primissima storia di Como, dalla preistoria all’età romana, in un percorso che presenta al visitatore i reperti rinvenuti nel territorio lariano. . Completa l’offerta culturale della struttura una sezione sul collezionismo che si fregia di reperti egizi, greci, magno greci, bronzetti, gemme e monete. . Dove Piazza Medaglie d’Oro 1
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Civico Museo Archeologico Paolo Giovio
1 Piazza Medaglie d'Oro Comasche
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Collezioni pre-protostoriche, romane, egizie e greche . Ospitato all’interno di Palazzo Giovio, una volta residenza cittadina dei conti Giovio, il museo traccia la primissima storia di Como, dalla preistoria all’età romana, in un percorso che presenta al visitatore i reperti rinvenuti nel territorio lariano. . Completa l’offerta culturale della struttura una sezione sul collezionismo che si fregia di reperti egizi, greci, magno greci, bronzetti, gemme e monete. . Dove Piazza Medaglie d’Oro 1
Il Risorgimento e la storia contemporanea . Sito in Palazzo Olginati, dove, come ricorda la lapide murata sulla facciata, soggiornò Garibaldi nel 1866, il museo ospita numerosi cimeli dedicati ai moti Risorgimentali del 1848-49, del 1859 e delle guerre del ’900, oltre a una sezione etnografica. . Dove Piazza Medaglie d’Oro 1
12 місцеві жителі рекомендують
Civic Museum of the Risorgimento
1 Piazza Medaglie d'Oro Comasche
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Il Risorgimento e la storia contemporanea . Sito in Palazzo Olginati, dove, come ricorda la lapide murata sulla facciata, soggiornò Garibaldi nel 1866, il museo ospita numerosi cimeli dedicati ai moti Risorgimentali del 1848-49, del 1859 e delle guerre del ’900, oltre a una sezione etnografica. . Dove Piazza Medaglie d’Oro 1
Arte dal Medioevo al Novecento . Inaugurata nel 1989 nel seicentesco Palazzo Volpi, la Pinacoteca conserva le opere pittoriche e scultoree patrimonio della città. . La collezione, che dal medioevo arriva sino al contemporaneo, si è costituita attraverso lasciti, donazioni, acquisti e documenta l'arte del territorio a partire dagli edifici religiosi, passando per la ritrattistica, il paesaggio, la pittura di genere, sino alle ricerche novecentesche legate al futurismo, al razionalismo e al design. . Fulcro delle collezioni, la cinquecentesca raccolta di ritratti di Uomini Illustri di Paolo Giovio, i disegni dell'architetto futurista Antonio Sant'Elia e alcune delle opere più significative del Gruppo Como, gli astrattisti comaschi del Novecento. . Dove Via Diaz 84
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Pinacoteca Civica di Como
84 Via Armando Diaz
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Arte dal Medioevo al Novecento . Inaugurata nel 1989 nel seicentesco Palazzo Volpi, la Pinacoteca conserva le opere pittoriche e scultoree patrimonio della città. . La collezione, che dal medioevo arriva sino al contemporaneo, si è costituita attraverso lasciti, donazioni, acquisti e documenta l'arte del territorio a partire dagli edifici religiosi, passando per la ritrattistica, il paesaggio, la pittura di genere, sino alle ricerche novecentesche legate al futurismo, al razionalismo e al design. . Fulcro delle collezioni, la cinquecentesca raccolta di ritratti di Uomini Illustri di Paolo Giovio, i disegni dell'architetto futurista Antonio Sant'Elia e alcune delle opere più significative del Gruppo Como, gli astrattisti comaschi del Novecento. . Dove Via Diaz 84
Il genio di Alessandro Volta sulle rive del lago In occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla scomparsa dell’illustre concittadino Alessandro Volta, l’imprenditore cotoniero Francesco Somaini fece dono alla città di questa struttura neoclassica sulle rive del lago, costruita con l’intento di celebrare il grande scienziato e valorizzarne gli studi. . Raccoglie originali e ricostruzioni degli strumenti scientifici di Volta insieme a documenti e materiali riguardanti la sua vita. . Dove Viale Marconi
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Tempio Voltiano
1 Viale Guglielmo Marconi
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Il genio di Alessandro Volta sulle rive del lago In occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla scomparsa dell’illustre concittadino Alessandro Volta, l’imprenditore cotoniero Francesco Somaini fece dono alla città di questa struttura neoclassica sulle rive del lago, costruita con l’intento di celebrare il grande scienziato e valorizzarne gli studi. . Raccoglie originali e ricostruzioni degli strumenti scientifici di Volta insieme a documenti e materiali riguardanti la sua vita. . Dove Viale Marconi
L’ingresso alla città romana Principale porta d’access. o alla Como romana, era il luogo di passaggio di coloro che arrivavano in città da Milano. . La porta fu scoperta nel 1914 ed è ora visitabile grazie al progetto di restauro portato avanti negli ultimi anni. . La storia La porta ha due aperture separate da un pilastro centrale e fiancheggiata da due torri ottagonali ed era l’ingresso principale a Novum Comum per chi giungeva da Milano, e in genere dalla pianura padana, diretto verso Nord attraverso il lago o la via Regina. . Era transitabile anche dai carri, come dimostrano i solchi presenti sulla soglia in pietra. . Gli accessi potevano essere chiusi da saracinesche calate dal piano superiore, che scorrevano entro guide in serizzo, inserite nei piedritti laterali. . Nella torre occidentale, in un secondo momento, venne ricavato un passaggio pedonale lastricato, ancor oggi ben visibile. . La Porta si apre al centro del lato sud delle mura d’età cesariana: verso la fine del II secolo, quando ormai aveva perso la sua funzione difensiva, fu abbellita con lastre e cornici di marmo di cui restano ancora alcuni elementi. . Dopo la fine dell’impero romano subì una nuova ristrutturazione e recuperò la sua originaria funzione difensiva. . Il percorso Grazie ad un contributo della Comunità Europea è stato possibile installare tre postazioni multimediali, ciascuna delle quali prevede una versione in italiano e una in inglese, che arricchiscono la visita. . La prima consiste in un libro virtuale, che tratta delle vicende legate alla costruzione e alla vita della “Porta Pretoria”, con riferimenti anche agli scavi eseguiti nell’area. . Nella sala adiacente è collocata una seconda applicazione che offre ai visitatori la possibilità di conoscere le principali evidenze archeologiche della Como romana, seguendo quattro percorsi legati da un tema preciso: Il tempo libero – La città – Il viaggio – Le necropoli. . La terza postazione, al piano seminterrato, riguarda le tecniche edilizie in uso in epoca romana. . Dove Largo Gianfranco Miglio 1
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Terme di Como Romana
Viale Lecco
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L’ingresso alla città romana Principale porta d’access. o alla Como romana, era il luogo di passaggio di coloro che arrivavano in città da Milano. . La porta fu scoperta nel 1914 ed è ora visitabile grazie al progetto di restauro portato avanti negli ultimi anni. . La storia La porta ha due aperture separate da un pilastro centrale e fiancheggiata da due torri ottagonali ed era l’ingresso principale a Novum Comum per chi giungeva da Milano, e in genere dalla pianura padana, diretto verso Nord attraverso il lago o la via Regina. . Era transitabile anche dai carri, come dimostrano i solchi presenti sulla soglia in pietra. . Gli accessi potevano essere chiusi da saracinesche calate dal piano superiore, che scorrevano entro guide in serizzo, inserite nei piedritti laterali. . Nella torre occidentale, in un secondo momento, venne ricavato un passaggio pedonale lastricato, ancor oggi ben visibile. . La Porta si apre al centro del lato sud delle mura d’età cesariana: verso la fine del II secolo, quando ormai aveva perso la sua funzione difensiva, fu abbellita con lastre e cornici di marmo di cui restano ancora alcuni elementi. . Dopo la fine dell’impero romano subì una nuova ristrutturazione e recuperò la sua originaria funzione difensiva. . Il percorso Grazie ad un contributo della Comunità Europea è stato possibile installare tre postazioni multimediali, ciascuna delle quali prevede una versione in italiano e una in inglese, che arricchiscono la visita. . La prima consiste in un libro virtuale, che tratta delle vicende legate alla costruzione e alla vita della “Porta Pretoria”, con riferimenti anche agli scavi eseguiti nell’area. . Nella sala adiacente è collocata una seconda applicazione che offre ai visitatori la possibilità di conoscere le principali evidenze archeologiche della Como romana, seguendo quattro percorsi legati da un tema preciso: Il tempo libero – La città – Il viaggio – Le necropoli. . La terza postazione, al piano seminterrato, riguarda le tecniche edilizie in uso in epoca romana. . Dove Largo Gianfranco Miglio 1
Il tessile in mostra . Il Museo Studio del Tessuto della FAR nasce ufficialmente nel 1998 per volontà di Antonio Ratti, imprenditore tessile, che volle trasformare la sua passione per l’arte e il tessuto in una realtà attiva nel mondo della cultura. . La collezione del Museo Studio del Tessuto conta a oggi più di 3300 reperti tessili singoli oltre a 2500 libri-campionario che, insieme, illustrano la storia del tessuto dal III al XX secolo. I tessuti esposti ruotano ogni sei mesi. . Dove Via per Cernobbio 19
Museo Studio Del Tessuto
19 Via Per Cernobbio
Il tessile in mostra . Il Museo Studio del Tessuto della FAR nasce ufficialmente nel 1998 per volontà di Antonio Ratti, imprenditore tessile, che volle trasformare la sua passione per l’arte e il tessuto in una realtà attiva nel mondo della cultura. . La collezione del Museo Studio del Tessuto conta a oggi più di 3300 reperti tessili singoli oltre a 2500 libri-campionario che, insieme, illustrano la storia del tessuto dal III al XX secolo. I tessuti esposti ruotano ogni sei mesi. . Dove Via per Cernobbio 19
La seta di Como, tra storia e tradizione . Il museo racconta la tradizione culturale e imprenditoriale della seta comasca, con l’esposizione di macchinari, telai e tessuti impegnati a raccontare una storia suggestiva che ha fortemente connotato la vita di questo territorio. . Gli oltre mille metri quadri del museo sono luogo di mostre e eventi culturali legati al tessile, aperti al pubblico, alle scuole e università. . Il Museo ha anche un punto vendita di prodotti che esprimono la qualità della lavorazione della seta nel comasco. . Acquistando un capo, si sostiene questa istituzione culturale affinché porti avanti la propria missione al fine di preservare, studiare e raccontare la cultura e la storia del suo territorio. . Dove Via Castelnuovo 9
30 місцеві жителі рекомендують
Educational Silk Museum - Como
9 Via Castelnuovo
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La seta di Como, tra storia e tradizione . Il museo racconta la tradizione culturale e imprenditoriale della seta comasca, con l’esposizione di macchinari, telai e tessuti impegnati a raccontare una storia suggestiva che ha fortemente connotato la vita di questo territorio. . Gli oltre mille metri quadri del museo sono luogo di mostre e eventi culturali legati al tessile, aperti al pubblico, alle scuole e università. . Il Museo ha anche un punto vendita di prodotti che esprimono la qualità della lavorazione della seta nel comasco. . Acquistando un capo, si sostiene questa istituzione culturale affinché porti avanti la propria missione al fine di preservare, studiare e raccontare la cultura e la storia del suo territorio. . Dove Via Castelnuovo 9
Stanze abitate dal beato don Luigi Guanella Il mu. seo, inaugurato nel 2008, permette l’accesso alle stanze vissute dal beato don Luigi Guanella. . Tra gli altri è possibile visitare lo studio e la camera dove Luigi Guanella morì il 24 ottobre 1915. . Dove Via Tommaso Grossi 18
Opera Don Guanella Como
18 Via Tommaso Grossi
Stanze abitate dal beato don Luigi Guanella Il mu. seo, inaugurato nel 2008, permette l’accesso alle stanze vissute dal beato don Luigi Guanella. . Tra gli altri è possibile visitare lo studio e la camera dove Luigi Guanella morì il 24 ottobre 1915. . Dove Via Tommaso Grossi 18
Supporti didattici per le materie scientifiche e ricordo Premi Nobel a Como . Piccolo museo didattico delle scienze, istituito nel 1917 con lo scopo di fornire supporti didattici all’insegnamento delle materie scientifiche previste dai programmi delle scuole. . La sala che accoglie il Museo presenta affreschi ispirati alla natura e medaglioni raffiguranti i Premi Nobel che parteciparono al convegno internazionale dei fisici che si tenne a Como nel 1927 in occasione dell’Anno Voltiano. . Dove Via Cavallotti 7, all'interno dell'Istituto Carducci
Museo delle scienze Casartelli
Supporti didattici per le materie scientifiche e ricordo Premi Nobel a Como . Piccolo museo didattico delle scienze, istituito nel 1917 con lo scopo di fornire supporti didattici all’insegnamento delle materie scientifiche previste dai programmi delle scuole. . La sala che accoglie il Museo presenta affreschi ispirati alla natura e medaglioni raffiguranti i Premi Nobel che parteciparono al convegno internazionale dei fisici che si tenne a Como nel 1927 in occasione dell’Anno Voltiano. . Dove Via Cavallotti 7, all'interno dell'Istituto Carducci
Strumenti scientifici e reperti naturalistici nella collezione del Liceo classico cittadino . Il museo è articolato in due sezioni dedicate alla didattica in campo scientifico. La sezione di strumenti di laboratorio trae origine dal Gabinetto di Fisica promosso e fortemente voluto da Alessandro Volta, docente e reggente della scuola tra il 1775 e il 1778. . Sono esposti un centinaio di strumenti, da quelli più antichi, che risalgono all'ultimo quarto del XVIII secolo, al gruppo più numeroso, datato alla prima metà dell'Ottocento, lungo un percorso storico scandito dall'evoluzione delle conoscenze scientifiche nel campo della fisica. . La seconda sezione riguarda le collezioni naturalistiche, tra cui ricordiamo un ricchissimo erbario ottocentesco. Dove Via Cesare Cantù 57
Alessandro Volta scientific and classical high school
57 Via Cesare Cantù
Strumenti scientifici e reperti naturalistici nella collezione del Liceo classico cittadino . Il museo è articolato in due sezioni dedicate alla didattica in campo scientifico. La sezione di strumenti di laboratorio trae origine dal Gabinetto di Fisica promosso e fortemente voluto da Alessandro Volta, docente e reggente della scuola tra il 1775 e il 1778. . Sono esposti un centinaio di strumenti, da quelli più antichi, che risalgono all'ultimo quarto del XVIII secolo, al gruppo più numeroso, datato alla prima metà dell'Ottocento, lungo un percorso storico scandito dall'evoluzione delle conoscenze scientifiche nel campo della fisica. . La seconda sezione riguarda le collezioni naturalistiche, tra cui ricordiamo un ricchissimo erbario ottocentesco. Dove Via Cesare Cantù 57
Il rifugio antiaereo nella palazzina della Croce Rossa di Como . Un percorso museale che riporta alla luce documenti e testimonianze di una città sotterranea dimenticata. In mostra i rifugi antiaerei del secondo conflitto mondiale e la storia della difesa antiaerea nella prima guerra mondiale. . Un percorso suggestivo per riportare alla luce le fasi salienti dei due eventi storici cruciali del ‘900. . Dove Via Italia Libera 11
MuRAC
11 Via Italia Libera
Il rifugio antiaereo nella palazzina della Croce Rossa di Como . Un percorso museale che riporta alla luce documenti e testimonianze di una città sotterranea dimenticata. In mostra i rifugi antiaerei del secondo conflitto mondiale e la storia della difesa antiaerea nella prima guerra mondiale. . Un percorso suggestivo per riportare alla luce le fasi salienti dei due eventi storici cruciali del ‘900. . Dove Via Italia Libera 11

Chiese

Esempio del romanico comasco . Esemplare monumento del romanico comasco, la basilica di Sant’Abbondio sorge fuori le mura della città, sotto il Monte Croce, lungo un tratto della via Regina che da sempre costituisce un’importante area di culto per la presenza di alcune necropoli romane e, dal V secolo, della chiesa dei Santi Cosma e Damiano e della Basilica Apostolorum. . Nel corso del IX secolo, la chiesa fu consacrata a Sant’Abbondio, già vescovo di Como, che vi era stato sepolto quattro secoli prima. . Nel 1010 il vescovo Alberico insediò presso la basilica una comunità di monaci benedettini. . I religiosi avviarono la ricostruzione della basilica: demolita la struttura paleocristiana, la chiesa fu nuovamente edificata in forme romaniche e consacrata da Urbano II nel 1095. . Importanti interventi furono promossi anche nei due secoli successivi. Il chiostro del Monastero a ridosso della basilica, in seguito al trasferimento del Seminario vescovile nel 1968, fu acquistato dal Comune di Como, restaurato e riqualificato per ospitare la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. . Dove Via Regina Teodolinda 35
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Basilica di Sant'Abbondio
35 Via Regina Teodolinda
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Esempio del romanico comasco . Esemplare monumento del romanico comasco, la basilica di Sant’Abbondio sorge fuori le mura della città, sotto il Monte Croce, lungo un tratto della via Regina che da sempre costituisce un’importante area di culto per la presenza di alcune necropoli romane e, dal V secolo, della chiesa dei Santi Cosma e Damiano e della Basilica Apostolorum. . Nel corso del IX secolo, la chiesa fu consacrata a Sant’Abbondio, già vescovo di Como, che vi era stato sepolto quattro secoli prima. . Nel 1010 il vescovo Alberico insediò presso la basilica una comunità di monaci benedettini. . I religiosi avviarono la ricostruzione della basilica: demolita la struttura paleocristiana, la chiesa fu nuovamente edificata in forme romaniche e consacrata da Urbano II nel 1095. . Importanti interventi furono promossi anche nei due secoli successivi. Il chiostro del Monastero a ridosso della basilica, in seguito al trasferimento del Seminario vescovile nel 1968, fu acquistato dal Comune di Como, restaurato e riqualificato per ospitare la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. . Dove Via Regina Teodolinda 35
Edificata nella seconda metà del XIV secolo . Consacrata nel 1384, la chiesa presenta attualmente elementi dovuti a rifacimenti successivi. . A tre navate e con decorazioni rinascimentali e barocche, l’edificio sorge all’apice di una scalinata, unico elemento rimasto di quello che doveva essere la struttura a ridosso della strada, con un muro che conduceva al cimitero e al chiostro. . Dove Piazza Amendola 22
Chiesa di Sant'Agostino
22 Piazza Giovanni Amendola
Edificata nella seconda metà del XIV secolo . Consacrata nel 1384, la chiesa presenta attualmente elementi dovuti a rifacimenti successivi. . A tre navate e con decorazioni rinascimentali e barocche, l’edificio sorge all’apice di una scalinata, unico elemento rimasto di quello che doveva essere la struttura a ridosso della strada, con un muro che conduceva al cimitero e al chiostro. . Dove Piazza Amendola 22
Edificio della fine del IV secolo, prima comunità cristiana di Como . L’edificio fu eretto alla fine del IV secolo, per volere del primo vescovo di Como, San Felice. . Attorno a questa chiesa nacque la prima comunità cristiana di Como. . Verso il 724, Liutprando, re dei Longobardi, commissionò un ampliamento dell'edificio paleocristiano. . Dopo l'anno mille, la basilica di San Carpoforo venne trasformata con l’aggiunta del campanile e la costruzione di un monastero affidato prima ai monaci benedettini poi ai seguaci di san Girolamo. . Nel 1772, ai tempi di Giuseppe II, il monastero venne soppresso e la basilica trasformata in parrocchia dell'allora comune di Camerlata. . Dove Via San Carpoforo
Chiesa di San Carpoforo
Via San Carpoforo
Edificio della fine del IV secolo, prima comunità cristiana di Como . L’edificio fu eretto alla fine del IV secolo, per volere del primo vescovo di Como, San Felice. . Attorno a questa chiesa nacque la prima comunità cristiana di Como. . Verso il 724, Liutprando, re dei Longobardi, commissionò un ampliamento dell'edificio paleocristiano. . Dopo l'anno mille, la basilica di San Carpoforo venne trasformata con l’aggiunta del campanile e la costruzione di un monastero affidato prima ai monaci benedettini poi ai seguaci di san Girolamo. . Nel 1772, ai tempi di Giuseppe II, il monastero venne soppresso e la basilica trasformata in parrocchia dell'allora comune di Camerlata. . Dove Via San Carpoforo
Il crocifisso donato dai pellegrini europei nel XIV secolo . Denominata Chiesa della Santissima Annunciata, fu costruita dal canonico Erasmo Campanacci nel 1236, in un’ex area paludosa bonificata. . Lì, nel 1399, alcuni pellegrini da tutta Europa di ritorno da Roma vi depositarono il crocifisso che li aveva guidati nel cammino. . La Basilica è a un’unica navata a croce latina. . Dove Viale Varese 23
Santuario del Santissimo Crocifisso dell’Annunciata
23 Viale Varese
Il crocifisso donato dai pellegrini europei nel XIV secolo . Denominata Chiesa della Santissima Annunciata, fu costruita dal canonico Erasmo Campanacci nel 1236, in un’ex area paludosa bonificata. . Lì, nel 1399, alcuni pellegrini da tutta Europa di ritorno da Roma vi depositarono il crocifisso che li aveva guidati nel cammino. . La Basilica è a un’unica navata a croce latina. . Dove Viale Varese 23
Chiesa del XII secolo su edificio preesistente . La Basilica di San Fedele si trova al centro della città, nell’omonima piazza un tempo adibita a mercato del grano. . Gli studiosi sono molto incerti sulla datazione della Basilica, forse il 1120. . Quasi tutti, in ogni caso, sono concordi nell’affermare che l’attuale planimetria è dettata da un preesistente edificio e che la conclusione del progetto risalga a molto tempo dopo. . Nel corso dei secoli il complesso edilizio subì diverse modifiche strutturali: nel secolo XVII la navata centrale fu coperta a botte e le absidi laterali subirono modifiche nel secolo XVI con la chiusura degli archi dei matronei per far posto a tele, dipinti e stucchi. . Nel 1805 il tiburio ottagonale fu sopraelevato e tra il 1807 e il 1808 furono realizzate le cappelle laterali. . Né si possono dimenticare i massicci interventi di restauro dei primi del Novecento sulla facciata e sul campanile che di fatto fanno parlare alcuni critici di “neoromanico”. . Dove Via Vittorio Emanuele 94
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Базиліка Сан Феделе
Piazza San Fedele
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Chiesa del XII secolo su edificio preesistente . La Basilica di San Fedele si trova al centro della città, nell’omonima piazza un tempo adibita a mercato del grano. . Gli studiosi sono molto incerti sulla datazione della Basilica, forse il 1120. . Quasi tutti, in ogni caso, sono concordi nell’affermare che l’attuale planimetria è dettata da un preesistente edificio e che la conclusione del progetto risalga a molto tempo dopo. . Nel corso dei secoli il complesso edilizio subì diverse modifiche strutturali: nel secolo XVII la navata centrale fu coperta a botte e le absidi laterali subirono modifiche nel secolo XVI con la chiusura degli archi dei matronei per far posto a tele, dipinti e stucchi. . Nel 1805 il tiburio ottagonale fu sopraelevato e tra il 1807 e il 1808 furono realizzate le cappelle laterali. . Né si possono dimenticare i massicci interventi di restauro dei primi del Novecento sulla facciata e sul campanile che di fatto fanno parlare alcuni critici di “neoromanico”. . Dove Via Vittorio Emanuele 94
Tempio sacrario degli sport nautici . Di forma molto simile a quella di una nave, il Santuario è situato sulla strada che da Como porta a Brunate. . In posizione panoramica, offre al suo interno ricordi e testimonianze sugli sport nautici e chi li pratica, oltre a opere di materiale marino e reperti di biologia marina. . Dove Via per Brunate 39
Nautic Sports Shrine Temple
39 Via per Brunate
Tempio sacrario degli sport nautici . Di forma molto simile a quella di una nave, il Santuario è situato sulla strada che da Como porta a Brunate. . In posizione panoramica, offre al suo interno ricordi e testimonianze sugli sport nautici e chi li pratica, oltre a opere di materiale marino e reperti di biologia marina. . Dove Via per Brunate 39

Monumenti antichi

I monumenti del passato. Le testimonianze storico-artistiche prima del Novecento
La torre degli esperimenti voltiani . Alessandro Volta, intorno al 1765, condusse proprio nel gabinetto fisico di Torre Gattoni i primi esperimenti scientifici. . Intorno al 1930, Torre Gattoni divenne sede della prima cabina elettrica che erogava la corrente per l’illuminazione della città, rimasta attiva fino al 1958. . A testimonianza di ciò si possono vedere il quadro elettrico con gli strumenti di misura e i sezionatori oltre ai trasformatori detti a “basculla”. . Dove Viale Varese angolo viale Cattaneo
Gattoni Tower
2 Viale Varese
La torre degli esperimenti voltiani . Alessandro Volta, intorno al 1765, condusse proprio nel gabinetto fisico di Torre Gattoni i primi esperimenti scientifici. . Intorno al 1930, Torre Gattoni divenne sede della prima cabina elettrica che erogava la corrente per l’illuminazione della città, rimasta attiva fino al 1958. . A testimonianza di ciò si possono vedere il quadro elettrico con gli strumenti di misura e i sezionatori oltre ai trasformatori detti a “basculla”. . Dove Viale Varese angolo viale Cattaneo
Palazzo di epoca medievale, già sede delle istituzioni comunali Testimonianza di epoca medievale, con successive aggiunte gotiche, il Broletto è stata sede delle istituzioni comunali a partire dal XIII secolo. . Al palazzo è addossata una torre con campana utilizzata per richiamare le adunanze pubbliche. Il Broletto è situato nella zona “religiosa” della città, tra la Cattedrale e il Vescovado. . Ora utilizzato per manifestazioni e come sede espositiva, mantiene ancora tutto il fascino dell’epoca di costruzione. . Dove Piazza Duomo 2
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Broletto
Piazza del Duomo
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Palazzo di epoca medievale, già sede delle istituzioni comunali Testimonianza di epoca medievale, con successive aggiunte gotiche, il Broletto è stata sede delle istituzioni comunali a partire dal XIII secolo. . Al palazzo è addossata una torre con campana utilizzata per richiamare le adunanze pubbliche. Il Broletto è situato nella zona “religiosa” della città, tra la Cattedrale e il Vescovado. . Ora utilizzato per manifestazioni e come sede espositiva, mantiene ancora tutto il fascino dell’epoca di costruzione. . Dove Piazza Duomo 2
Lirica, concerti e prosa in città . Inaugurato nel 1813, anno di nascita di Giuseppe Verdi, il Teatro Sociale è da sempre centro culturale di attrazione per i maggiori interpreti della musica classica e dell’opera. . Nel 1899, in occasione del centenario dell'invenzione della pila di Alessandro Volta, il Teatro fu dotato di luce elettrica. . Nel 1943 ospitò il Teatro alla Scala la cui sala era inagibile a causa dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. . Attualmente è aperto oltre 300 giorni all’anno con spettacoli di prosa, danza, opere e concerti. . Dove Piazza Verdi
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Teatro Sociale
3 Via Vincenzo Bellini
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Lirica, concerti e prosa in città . Inaugurato nel 1813, anno di nascita di Giuseppe Verdi, il Teatro Sociale è da sempre centro culturale di attrazione per i maggiori interpreti della musica classica e dell’opera. . Nel 1899, in occasione del centenario dell'invenzione della pila di Alessandro Volta, il Teatro fu dotato di luce elettrica. . Nel 1943 ospitò il Teatro alla Scala la cui sala era inagibile a causa dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. . Attualmente è aperto oltre 300 giorni all’anno con spettacoli di prosa, danza, opere e concerti. . Dove Piazza Verdi
Torre fortificata, epoca dell'imperatore Barbarossa . Il Castel Baradello, simbolo del Parco Spina Verde, è una fortificazione fatta erigere dall’imperatore Federico Barbarossa sui resti di costruzioni più antiche. . Il Castello venne costruito in un luogo strategico e, grazie alla sua posizione elevata sulla città, permetteva il controllo di tutta la zona circostante. . Venne smantellato dopo il 1526 dagli invasori spagnoli. . All’interno della Torre è possibile visitare un percorso museale che espone al pubblico reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti al Baradello dall’architetto Luigi Mario Belloni negli anni Settanta e materiali recuperati nel corso delle campagne di scavo condotte negli anni 2008-2010 sotto la direzione dei Musei Civici di Como, su concessione del Ministero. . Il nuovo allestimento nasce infatti in stretta collaborazione tra il Museo Archeologico, il Parco Spina Verde e la Soprintendenza. . Dove Via Castel Baradello
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Castello Baradello
5 Via Castel Baradello
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Torre fortificata, epoca dell'imperatore Barbarossa . Il Castel Baradello, simbolo del Parco Spina Verde, è una fortificazione fatta erigere dall’imperatore Federico Barbarossa sui resti di costruzioni più antiche. . Il Castello venne costruito in un luogo strategico e, grazie alla sua posizione elevata sulla città, permetteva il controllo di tutta la zona circostante. . Venne smantellato dopo il 1526 dagli invasori spagnoli. . All’interno della Torre è possibile visitare un percorso museale che espone al pubblico reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti al Baradello dall’architetto Luigi Mario Belloni negli anni Settanta e materiali recuperati nel corso delle campagne di scavo condotte negli anni 2008-2010 sotto la direzione dei Musei Civici di Como, su concessione del Ministero. . Il nuovo allestimento nasce infatti in stretta collaborazione tra il Museo Archeologico, il Parco Spina Verde e la Soprintendenza. . Dove Via Castel Baradello
La cinta muraria della città attraverso le epoche . La cinta muraria della città di Como è il risultato di secoli di edificazioni e distruzioni, a partire dal periodo romano quando furono edificate, nella prima metà del I secolo a.C., sotto Giulio Cesare. . Successivamente distrutte dai Milanesi nel 1127, al termine della guerra decennale con Como, le mura furono restaurate da Federico Barbarossa, con modifiche successive in epoca tardocomunale, nel periodo delle Signorie, della dominazione spagnola e nel periodo napoleonico. . Durante i moti del 1848, le mura svolsero il loro antico ruolo di baluardo a difesa della città nella resa degli Austriaci. . Dove Viale Varese, Viale Carlo Cattaneo, Viale Cesare Battisti, via Nazario Sauro
Antiche Mura Como
3 Via Pantero Pantera
La cinta muraria della città attraverso le epoche . La cinta muraria della città di Como è il risultato di secoli di edificazioni e distruzioni, a partire dal periodo romano quando furono edificate, nella prima metà del I secolo a.C., sotto Giulio Cesare. . Successivamente distrutte dai Milanesi nel 1127, al termine della guerra decennale con Como, le mura furono restaurate da Federico Barbarossa, con modifiche successive in epoca tardocomunale, nel periodo delle Signorie, della dominazione spagnola e nel periodo napoleonico. . Durante i moti del 1848, le mura svolsero il loro antico ruolo di baluardo a difesa della città nella resa degli Austriaci. . Dove Viale Varese, Viale Carlo Cattaneo, Viale Cesare Battisti, via Nazario Sauro
La porta medievale della città . Edificata nel 1192, Porta Torre è la testimonianza più visibile della cinta muraria di età medievale. . Si erge al lato sud della città murata, è alta 40 metri ed era utilizzata come ingresso alla città per chi proveniva da Milano. . Più chiusa verso l’esterno, con due fornici, si apre all’interno con un fornice e quattro ordini di doppie arcate. . Dove Via Cesare Cantù
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Porta Torre
Piazza Vittoria
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La porta medievale della città . Edificata nel 1192, Porta Torre è la testimonianza più visibile della cinta muraria di età medievale. . Si erge al lato sud della città murata, è alta 40 metri ed era utilizzata come ingresso alla città per chi proveniva da Milano. . Più chiusa verso l’esterno, con due fornici, si apre all’interno con un fornice e quattro ordini di doppie arcate. . Dove Via Cesare Cantù
Attuale sede del Comune di Como . Il palazzo fu costruito tra Cinquecento e Seicento su preesistenti costruzioni medioevali; fino al 1591 di proprietà della famiglia Cemme fu acquistato dall'architetto Giovanni Antonio Piotti, detto il Vacallo, che probabilmente fu l'autore della ristrutturazione e del rinnovamento dell'edificio. . Nel 1657 ne entrarono in possesso i Porta Cernezzi; nel 1821 Giovanni Brocca e nel 1838 Agostino Bruni. Nel 1853 il palazzo fu acquistato dal Comune e adibito a sede municipale. . Nella sala consiliare vengono celebrati i matrimoni civili (in alternativa il rito può aver luogo presso la Sala Ovale o presso il Tempietto di Villa Olmo). . Dove Via Vittorio Emanuele II 97
Palazzo Cernezzi
97 Via Vittorio Emanuele II
Attuale sede del Comune di Como . Il palazzo fu costruito tra Cinquecento e Seicento su preesistenti costruzioni medioevali; fino al 1591 di proprietà della famiglia Cemme fu acquistato dall'architetto Giovanni Antonio Piotti, detto il Vacallo, che probabilmente fu l'autore della ristrutturazione e del rinnovamento dell'edificio. . Nel 1657 ne entrarono in possesso i Porta Cernezzi; nel 1821 Giovanni Brocca e nel 1838 Agostino Bruni. Nel 1853 il palazzo fu acquistato dal Comune e adibito a sede municipale. . Nella sala consiliare vengono celebrati i matrimoni civili (in alternativa il rito può aver luogo presso la Sala Ovale o presso il Tempietto di Villa Olmo). . Dove Via Vittorio Emanuele II 97
All'interno la sala affrescata da Giovan Battista Recchi . Il palazzo fu edificato all'inizio del XVII secolo riunendo diverse unità edilizie preesistenti e la costruzione era ancora in corso nel 1618. . Fu di proprietà dei Lambertenghi fino al Settecento, poi dei Guaita, dei Lucini Passalacqua e infine della famiglia Galli di Rondineto. . I maggiori interventi di ristrutturazione sono stati eseguiti nel corso del Novecento e hanno purtroppo comportato la perdita quasi integrale delle decorazioni seicentesche, delle quali resta però l'affresco di Giovan Battista Recchi eseguito a pianterreno nella sala verso il giardino. . Dove Via Lambertenghi 41
Palazzo Lambertenghi
41 Via Lambertenghi
All'interno la sala affrescata da Giovan Battista Recchi . Il palazzo fu edificato all'inizio del XVII secolo riunendo diverse unità edilizie preesistenti e la costruzione era ancora in corso nel 1618. . Fu di proprietà dei Lambertenghi fino al Settecento, poi dei Guaita, dei Lucini Passalacqua e infine della famiglia Galli di Rondineto. . I maggiori interventi di ristrutturazione sono stati eseguiti nel corso del Novecento e hanno purtroppo comportato la perdita quasi integrale delle decorazioni seicentesche, delle quali resta però l'affresco di Giovan Battista Recchi eseguito a pianterreno nella sala verso il giardino. . Dove Via Lambertenghi 41
Tempietto di stile neoclassico a pianta circolare . Il mausoleo fu eretto per volontà della moglie e dei figli di Volta su progetto di Melchiorre Nosetti ed inaugurato il 5 marzo 1831. . Ai lati del cancelletto d’ingresso vi sono due statue di Luigi Argenti: quella di sinistra raffigura la Religione che prega per il suo figlio esemplare, mentre l’altra rappresenta la Scienza che inconsolabile piange il suo cultore. . All'interno, sulla parete di fondo, si intravede il sarcofago lavorato in marmo dallo scultore Bayer, cui sovrasta un busto scolpito da Giovan Battista Comolli. . Affiancano il busto due geni alati, uno dei quali è in atto di coronare Volta. . Nel riquadro sovrastante spicca il rilievo raffigurante l’episodio più celebrato della vita di Volta: quello della presentazione della pila a Napoleone Bonaparte in Parigi nel 1801. . La tomba è monumento nazionale, in base al Decreto reale di Vittorio Emanuele III, del 27 febbraio 1925. . Dove Via Luigi Clerici (Camnago Volta)
Tomba di Alessandro Volta
Tempietto di stile neoclassico a pianta circolare . Il mausoleo fu eretto per volontà della moglie e dei figli di Volta su progetto di Melchiorre Nosetti ed inaugurato il 5 marzo 1831. . Ai lati del cancelletto d’ingresso vi sono due statue di Luigi Argenti: quella di sinistra raffigura la Religione che prega per il suo figlio esemplare, mentre l’altra rappresenta la Scienza che inconsolabile piange il suo cultore. . All'interno, sulla parete di fondo, si intravede il sarcofago lavorato in marmo dallo scultore Bayer, cui sovrasta un busto scolpito da Giovan Battista Comolli. . Affiancano il busto due geni alati, uno dei quali è in atto di coronare Volta. . Nel riquadro sovrastante spicca il rilievo raffigurante l’episodio più celebrato della vita di Volta: quello della presentazione della pila a Napoleone Bonaparte in Parigi nel 1801. . La tomba è monumento nazionale, in base al Decreto reale di Vittorio Emanuele III, del 27 febbraio 1925. . Dove Via Luigi Clerici (Camnago Volta)
Opera di Pompeo Marchesi, 1838 . Statua marmorea inaugurata nel 1838, opera di Pompeo Marchesi, scultore tra i più celebri del tempo. . Il massiccio basamento è opera di Francesco Durelli e vi è incisa una semplice dedica: “A Volta – La Patria”. . Dove Piazza Volta
Статуя Алессандро Вольта
24 Piazza Alessandro Volta
Opera di Pompeo Marchesi, 1838 . Statua marmorea inaugurata nel 1838, opera di Pompeo Marchesi, scultore tra i più celebri del tempo. . Il massiccio basamento è opera di Francesco Durelli e vi è incisa una semplice dedica: “A Volta – La Patria”. . Dove Piazza Volta
Opera di Vincenzo Vela, 1889 . Inaugurata in occasione del Trentennale della liberazione e eretta nel luogo della resa degli Austriaci dopo le Cinque giornate del 1848, la statua è un monumento antiretorico che ritrae l'eroe dei due mondi in posa imponente. . Dove Piazza Vittoria
Monumento a Giuseppe Garibaldi - Como
Piazza Vittoria
Opera di Vincenzo Vela, 1889 . Inaugurata in occasione del Trentennale della liberazione e eretta nel luogo della resa degli Austriaci dopo le Cinque giornate del 1848, la statua è un monumento antiretorico che ritrae l'eroe dei due mondi in posa imponente. . Dove Piazza Vittoria
Le terme dal I secolo d.C. ai giorni nostri . Risalenti alla seconda metà del I secolo d.C., i resti delle terme romane si sviluppano su un’area di circa 1500 metri quadri. . Grazie alle opere di recupero degli ultimi anni, le terme sono ora visitabili con un percorso su passerelle sopraelevate attraverso cui è possibile anche visionare i resti degli scavi e gli intonaci recuperati. . Due piccoli ambienti espositivi con pannelli esplicativi custodiscono una selezione dei reperti di scavo. . Dove Viale Lecco 9
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Terme di Como Romana
Viale Lecco
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Le terme dal I secolo d.C. ai giorni nostri . Risalenti alla seconda metà del I secolo d.C., i resti delle terme romane si sviluppano su un’area di circa 1500 metri quadri. . Grazie alle opere di recupero degli ultimi anni, le terme sono ora visitabili con un percorso su passerelle sopraelevate attraverso cui è possibile anche visionare i resti degli scavi e gli intonaci recuperati. . Due piccoli ambienti espositivi con pannelli esplicativi custodiscono una selezione dei reperti di scavo. . Dove Viale Lecco 9

Monumenti moderni

Monumenti dal '900 a Como I monumenti "giovani" comaschi. Le opere dal Novecento in poi
La luce di Alessandro Volta a Como . Costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani nella località San Maurizio a Brunate, il Faro voltiano è un regalo di Como al genio del suo cittadino Alessandro Volta, a 100 anni dalla sua morte. . Il Faro, a pianta ottagonale, è una torre di 29 metri di altezza che domina tutta la vallata sottostante. . Di notte il Faro illumina Como e la convalle con fasci di luce bianca, rossa e verde. . Dove Via Giacomo Scalini, località San Maurizio, comune di Brunate
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Маяк Вольти
Via Giacomo Scalini
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La luce di Alessandro Volta a Como . Costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani nella località San Maurizio a Brunate, il Faro voltiano è un regalo di Como al genio del suo cittadino Alessandro Volta, a 100 anni dalla sua morte. . Il Faro, a pianta ottagonale, è una torre di 29 metri di altezza che domina tutta la vallata sottostante. . Di notte il Faro illumina Como e la convalle con fasci di luce bianca, rossa e verde. . Dove Via Giacomo Scalini, località San Maurizio, comune di Brunate
L’opera architettonica e artistica di Cesare Cattaneo e Mario Radice . Progettata dall’architetto Cesare Cattaneo e dal pittore Mario Radice per Piazza Corsica a Camerlata, l’opera fu allestita provvisoriamente nel parco Sempione di Milano nel 1936, in occasione della VI Triennale. . Smontata e riportata a Como, la fontana dovette attendere il 1962 per la dislocazione attuale. . L’opera, manufatto di ingegno architettonico e artistico, si compone di elementi circolari e sfere. . Dove Piazza Camerlata
Fontana di Piazzale Camerlata
Piazzale Camerlata
L’opera architettonica e artistica di Cesare Cattaneo e Mario Radice . Progettata dall’architetto Cesare Cattaneo e dal pittore Mario Radice per Piazza Corsica a Camerlata, l’opera fu allestita provvisoriamente nel parco Sempione di Milano nel 1936, in occasione della VI Triennale. . Smontata e riportata a Como, la fontana dovette attendere il 1962 per la dislocazione attuale. . L’opera, manufatto di ingegno architettonico e artistico, si compone di elementi circolari e sfere. . Dove Piazza Camerlata
Monumento razionalista ai caduti comaschi del primo conflitto mondiale . Il Monumento ai caduti fu realizzato nei primi anni Trenta, dopo una serie di progetti non ritenuti idonei. . In occasione della visita a una mostra di Antonio Sant'Elia al Broletto della città, Filippo Tommaso Marinetti suggerì di realizzare la torre celebrativa traendo spunto proprio da un disegno di Sant’Elia. . Vi furono coinvolti, nella trasformazione architettonica del disegno, prima Enrico Prampolini, poi Attilio Terragni e, infine, a realizzazione avanzata, anche Giuseppe Terragni. . Dove Via Giancarlo Puecher
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Monumento ai Caduti
Viale Giancarlo Puecher
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Monumento razionalista ai caduti comaschi del primo conflitto mondiale . Il Monumento ai caduti fu realizzato nei primi anni Trenta, dopo una serie di progetti non ritenuti idonei. . In occasione della visita a una mostra di Antonio Sant'Elia al Broletto della città, Filippo Tommaso Marinetti suggerì di realizzare la torre celebrativa traendo spunto proprio da un disegno di Sant’Elia. . Vi furono coinvolti, nella trasformazione architettonica del disegno, prima Enrico Prampolini, poi Attilio Terragni e, infine, a realizzazione avanzata, anche Giuseppe Terragni. . Dove Via Giancarlo Puecher
Ricordo dei caduti nei campi di sterminio nazisti . Opera dello scultore milanese Gianni Colombo, il Monumento alla Resistenza europea è situato nei giardini a lago della città. . Il monumento raccoglie pietre dei campi di sterminio nazisti e della città di Hiroshima, oltre ad alcune lapidi con scritti dai condannati a morte nel secondo conflitto mondiale. . È stato inaugurato il 28 maggio del 1983 dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. . Dove Lungolago Mafalda di Savoia
Monumento alla Resistenza Europea
Viale Guglielmo Marconi
Ricordo dei caduti nei campi di sterminio nazisti . Opera dello scultore milanese Gianni Colombo, il Monumento alla Resistenza europea è situato nei giardini a lago della città. . Il monumento raccoglie pietre dei campi di sterminio nazisti e della città di Hiroshima, oltre ad alcune lapidi con scritti dai condannati a morte nel secondo conflitto mondiale. . È stato inaugurato il 28 maggio del 1983 dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. . Dove Lungolago Mafalda di Savoia
Massima espressione del Razionalismo comasco. Opera di Giuseppe Terragni . L’edificio, considerato il capolavoro assoluto del razionalismo italiano, fu progettato da Giuseppe Terragni nel 1932 e realizzato negli anni successivi. . La sua modernità, sorprendente per l’epoca e ancor oggi oggetto di meraviglia, coniuga scelte innovative nei materiali e una estrema pulizia nelle linee, propria della filosofia del movimento. . Grande è l’attenzione riservata dagli studiosi, appassionati di architettura e studenti delle Università di tutto il mondo che ne fanno materia di studio e di ricerca. . Dove Piazza del Popolo 4
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Casa del Fascio
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Massima espressione del Razionalismo comasco. Opera di Giuseppe Terragni . L’edificio, considerato il capolavoro assoluto del razionalismo italiano, fu progettato da Giuseppe Terragni nel 1932 e realizzato negli anni successivi. . La sua modernità, sorprendente per l’epoca e ancor oggi oggetto di meraviglia, coniuga scelte innovative nei materiali e una estrema pulizia nelle linee, propria della filosofia del movimento. . Grande è l’attenzione riservata dagli studiosi, appassionati di architettura e studenti delle Università di tutto il mondo che ne fanno materia di studio e di ricerca. . Dove Piazza del Popolo 4
Asilo per l’infanzia, opera di Giuseppe Terragni . Progettato dall’architetto Giuseppe Terragni, l’asilo intitolato a Antonio Sant’Elia venne costruito tra il 1935 e il 1937. . L’edificio, a pianta a U, presenta volumi bassi. . Provvisto di ampie vetrate con apertura sul giardino, l’asilo è un chiaro esempio della compenetrazione di luce e forme, tipica dell’opera razionalista dell’architetto comasco. . Dove Via Andrea Alciato 13
Asilo Sant'Elia
15 Via Andrea Alciato
Asilo per l’infanzia, opera di Giuseppe Terragni . Progettato dall’architetto Giuseppe Terragni, l’asilo intitolato a Antonio Sant’Elia venne costruito tra il 1935 e il 1937. . L’edificio, a pianta a U, presenta volumi bassi. . Provvisto di ampie vetrate con apertura sul giardino, l’asilo è un chiaro esempio della compenetrazione di luce e forme, tipica dell’opera razionalista dell’architetto comasco. . Dove Via Andrea Alciato 13
Costruzione in occasione delle Celebrazioni voltiane del 1927 . I lavori per la costruzione cominciarono nell’ottobre del 1926 su progetto dell’architetto Giovanni Greppi; lo stadio fu inaugurato il 30 luglio del 1927 e fu dedicato a Giuseppe Sinigaglia (1884- 1916) volontario di guerra decorato al valore, e atleta in diverse discipline. . Nel 1936 l'edificio viene ampliato con la costruzione della piscina, della palestra e degli uffici su progetto di Gianni Mantero che costruisce una serie di corpi allineati di diversa altezza e smonta la facciata del Greppi. . Alla fine degli anni Quranta vengono sopraelevate le gradinate su progetto degli ingegneri Enrico Ballerini e Luciano Trolli; tra gli anni Ottanta e Novanta si amplia la curva ovest e si ristruttura la tribuna principale. . Dove Via Giuseppe Sinigaglia 2
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Stadio Giuseppe Sinigaglia
2 Viale Giuseppe Sinigaglia
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Costruzione in occasione delle Celebrazioni voltiane del 1927 . I lavori per la costruzione cominciarono nell’ottobre del 1926 su progetto dell’architetto Giovanni Greppi; lo stadio fu inaugurato il 30 luglio del 1927 e fu dedicato a Giuseppe Sinigaglia (1884- 1916) volontario di guerra decorato al valore, e atleta in diverse discipline. . Nel 1936 l'edificio viene ampliato con la costruzione della piscina, della palestra e degli uffici su progetto di Gianni Mantero che costruisce una serie di corpi allineati di diversa altezza e smonta la facciata del Greppi. . Alla fine degli anni Quranta vengono sopraelevate le gradinate su progetto degli ingegneri Enrico Ballerini e Luciano Trolli; tra gli anni Ottanta e Novanta si amplia la curva ovest e si ristruttura la tribuna principale. . Dove Via Giuseppe Sinigaglia 2
ISTITUTO GIOSUÈ CARDUCCI . Edificio progettato dall'architetto Cesare Mazzocchi L’istituto Giosuè Carducci fu eretto su progetto dell’architetto Cesare Mazzocchi e venne inaugurato il 20 settembre 1910 per ospitare l’Associazione “Pro Cultura popolare”, istituita il 18 agosto 1903 come ente teso a promuovere la cultura delle classi popolari. . In esso, dunque, trovarono sede numerose iniziative dell’Associazione, soprattutto il “Museo Didattico Circolante Guido Casartelli”. . Nel settembre del 1927, in occasione delle Celebrazioni Voltiane organizzate nel 1° centenario della morte di Alessandro Volta, presso l’aula di Scienze Naturali dell’istituto Carducci veniva ospitato il Congresso Internazionale del Fisici, al quale parteciparono 12 vincitori di premi Nobel. . L’ambiente ha preso il nome di “Sala dei Nobel”. Oggi l’Associazione dell’Istituto Carducci è ancora in attività con corsi di diversa natura, cicli di conferenze e concerti, ma l’Istituto è diventato sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. . Dove Via Felice Cavallotti 7
Viale Felice Cavallotti, 7
7 Viale Felice Cavallotti
ISTITUTO GIOSUÈ CARDUCCI . Edificio progettato dall'architetto Cesare Mazzocchi L’istituto Giosuè Carducci fu eretto su progetto dell’architetto Cesare Mazzocchi e venne inaugurato il 20 settembre 1910 per ospitare l’Associazione “Pro Cultura popolare”, istituita il 18 agosto 1903 come ente teso a promuovere la cultura delle classi popolari. . In esso, dunque, trovarono sede numerose iniziative dell’Associazione, soprattutto il “Museo Didattico Circolante Guido Casartelli”. . Nel settembre del 1927, in occasione delle Celebrazioni Voltiane organizzate nel 1° centenario della morte di Alessandro Volta, presso l’aula di Scienze Naturali dell’istituto Carducci veniva ospitato il Congresso Internazionale del Fisici, al quale parteciparono 12 vincitori di premi Nobel. . L’ambiente ha preso il nome di “Sala dei Nobel”. Oggi l’Associazione dell’Istituto Carducci è ancora in attività con corsi di diversa natura, cicli di conferenze e concerti, ma l’Istituto è diventato sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. . Dove Via Felice Cavallotti 7
Edificio ad appartamenti, opera di Giuseppe Terragni . Iniziato nel 1927 e terminato nel 1929, opera dell’architetto comasco Giuseppe Terragni, il Novocomum è uno degli edifici simbolo della città. . Monumento nazionale, l’edificio, conosciuto dai comaschi anche come Transatlantico per la sua forma e aspetto che richiamano quelli di una nave, è considerato l’alta espressione del genio del giovane Terragni che ha saputo sintetizzare così, in una casa per appartamenti, tutto il pensiero dell’architettura razionalista che ha visto nella città di Como il suo terreno più fecondo. . Dove Viale Sinigaglia 1
Novocomum
Viale Giuseppe Sinigaglia
Edificio ad appartamenti, opera di Giuseppe Terragni . Iniziato nel 1927 e terminato nel 1929, opera dell’architetto comasco Giuseppe Terragni, il Novocomum è uno degli edifici simbolo della città. . Monumento nazionale, l’edificio, conosciuto dai comaschi anche come Transatlantico per la sua forma e aspetto che richiamano quelli di una nave, è considerato l’alta espressione del genio del giovane Terragni che ha saputo sintetizzare così, in una casa per appartamenti, tutto il pensiero dell’architettura razionalista che ha visto nella città di Como il suo terreno più fecondo. . Dove Viale Sinigaglia 1
Life Electric è un monumento in onore di Alessandro Volta. . Sorge al centro del primo bacino del lago di Como, posizionato nel tratto terminale della diga foranea Piero Caldirola, con accesso dal lungolago Mafalda di Savoia. . L’opera dell’archistar Daniel Libeskind, pulita, lineare, contestualizzata all’ambiente, è visibile dalle sponde del primo bacino. . Alta oltre 16 metri, ha la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve e movimento. . L’opera fonde gli elementi energetici e scientifici con quelli naturali. . Crea un ideale terzo polo tra il Faro di Brunate e il Tempio Voltiano, monumenti, non a caso, entrambi dedicati a Volta. . “Life Electric si ispira alla tensione elettrica tra due poli di una batteria, il grande dono di Volta all’umanità. . La forma dell’installazione trova cardine nella mia costante ricerca sulla rappresentazione architettonica dell’energia. . L’opera congiunge gli elementi: luce, vento e acqua. . Un’installazione, una prospettiva fisica e ideale sul ventunesimo secolo”. Daniel Libeskind . Dove Diga foranea Piero Caldirola
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Life Electric
Diga foranea Piero Caldirola
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Life Electric è un monumento in onore di Alessandro Volta. . Sorge al centro del primo bacino del lago di Como, posizionato nel tratto terminale della diga foranea Piero Caldirola, con accesso dal lungolago Mafalda di Savoia. . L’opera dell’archistar Daniel Libeskind, pulita, lineare, contestualizzata all’ambiente, è visibile dalle sponde del primo bacino. . Alta oltre 16 metri, ha la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve e movimento. . L’opera fonde gli elementi energetici e scientifici con quelli naturali. . Crea un ideale terzo polo tra il Faro di Brunate e il Tempio Voltiano, monumenti, non a caso, entrambi dedicati a Volta. . “Life Electric si ispira alla tensione elettrica tra due poli di una batteria, il grande dono di Volta all’umanità. . La forma dell’installazione trova cardine nella mia costante ricerca sulla rappresentazione architettonica dell’energia. . L’opera congiunge gli elementi: luce, vento e acqua. . Un’installazione, una prospettiva fisica e ideale sul ventunesimo secolo”. Daniel Libeskind . Dove Diga foranea Piero Caldirola
Realizzata su progetto dell'ingegnere Gianni Mantero . Nel 1933-34 lo stadio G. Sinigaglia viene acquisito dall’Opera Nazionale Balilla e l'ing. Gianni Mantero, dopo aver modificato ingresso e tribuna, realizza l'edificio vero e proprio che comprende anche la piscina. . Sostenuta da pilastri, con acque di diversa profondità (da m 0,47 a m 3,17), è completamente isolata e quindi facilmente ispezionabile dall'esterno. . Il trampolino, in cemento armato, a due piani (3 e 5 m) si inserisce in un'ampia vetrata semicircolare da cui si può anche accedere alla terrazza-solarium. . Funzionali le gradinate e i due ballatoi con funzione di tribune. . Dove Via Giuseppe Sinigaglia 2
Piscina Sinigaglia
2 Viale Giuseppe Sinigaglia
Realizzata su progetto dell'ingegnere Gianni Mantero . Nel 1933-34 lo stadio G. Sinigaglia viene acquisito dall’Opera Nazionale Balilla e l'ing. Gianni Mantero, dopo aver modificato ingresso e tribuna, realizza l'edificio vero e proprio che comprende anche la piscina. . Sostenuta da pilastri, con acque di diversa profondità (da m 0,47 a m 3,17), è completamente isolata e quindi facilmente ispezionabile dall'esterno. . Il trampolino, in cemento armato, a due piani (3 e 5 m) si inserisce in un'ampia vetrata semicircolare da cui si può anche accedere alla terrazza-solarium. . Funzionali le gradinate e i due ballatoi con funzione di tribune. . Dove Via Giuseppe Sinigaglia 2
Costruita nel 1931 con un ardito trampolino in cemento armato . L'attuale sede della Canottieri Lario è stata progettata e realizzata nel 1931 dall’ingegner Gianni Mantero, un edificio austero ed essenziale. . È caratterizzata da un imponente trampolino in cemento armato a sbalzo sul lago, che fa da sfondo al ristorante ed al terrazzo panoramico. . Sono stati realizzati anche la vasca voga, vasti saloni, la palestra e con il passare del tempo anche altre strutture complementari pur sempre rispettando la vocazione razionalista della costruzione iniziale. . Sono presenti oggi la sauna, una seconda palestra e la piscina pensile. . Dove Viake Puecher 6
Canottieri Lario
6 Viale Puecher
Costruita nel 1931 con un ardito trampolino in cemento armato . L'attuale sede della Canottieri Lario è stata progettata e realizzata nel 1931 dall’ingegner Gianni Mantero, un edificio austero ed essenziale. . È caratterizzata da un imponente trampolino in cemento armato a sbalzo sul lago, che fa da sfondo al ristorante ed al terrazzo panoramico. . Sono stati realizzati anche la vasca voga, vasti saloni, la palestra e con il passare del tempo anche altre strutture complementari pur sempre rispettando la vocazione razionalista della costruzione iniziale. . Sono presenti oggi la sauna, una seconda palestra e la piscina pensile. . Dove Viake Puecher 6

Parchi

Il suggestivo percorso del Chilometro della Conoscenza (KM_C) è un tragitto pedonale che unisce tre splendide ville comasche – Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota – attraverso i sentieri nei rispettivi parchi punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d'arte e rarità botaniche. Il Chilometro della Conoscenza è un tratto della sponda occidentale del lago di Como che da Villa Olmo - attraversando con il Ponte del Chilometro la strada per Cernobbio e costeggiando le serre comunali - giunge a Villa del Grumello e a Villa Sucota. Un percorso naturalistico che riunisce 17 ettari di parchi secolari di rara bellezza e pregio paesaggistico ma anche un unicum culturale, storico-artistico, basato sulla creatività e sulla condivisione di iniziative culturali, imprenditoriali, di alta formazione e di ricerca scientifica.
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Chilometro della Conoscenza
11 Via Per Cernobbio
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Il suggestivo percorso del Chilometro della Conoscenza (KM_C) è un tragitto pedonale che unisce tre splendide ville comasche – Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota – attraverso i sentieri nei rispettivi parchi punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d'arte e rarità botaniche. Il Chilometro della Conoscenza è un tratto della sponda occidentale del lago di Como che da Villa Olmo - attraversando con il Ponte del Chilometro la strada per Cernobbio e costeggiando le serre comunali - giunge a Villa del Grumello e a Villa Sucota. Un percorso naturalistico che riunisce 17 ettari di parchi secolari di rara bellezza e pregio paesaggistico ma anche un unicum culturale, storico-artistico, basato sulla creatività e sulla condivisione di iniziative culturali, imprenditoriali, di alta formazione e di ricerca scientifica.
Natura, storia e archeologia nel cuore di Como . Adagiato sulla collina nord-ovest di Como, il Parco Spina Verde, con la sua offerta di luoghi naturalistici, di cultura, archeologia e le sue chiese, offre al visitatore un luogo per passeggiate e attività all’aperto. . Molti gli eventi in programma e gli itinerari, dal panoramico, allo sportivo, al culturale. . Uno spazio di ricreazione per grandi e piccini, con momenti di educazione ambientale per i bambini delle scuole. . Info Ingressi multipli. Sede amministrativa via Imbonati 1, località Cavallasca - SAN FERMO DELLA BATTAGLIA
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Parco Spina verde
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Natura, storia e archeologia nel cuore di Como . Adagiato sulla collina nord-ovest di Como, il Parco Spina Verde, con la sua offerta di luoghi naturalistici, di cultura, archeologia e le sue chiese, offre al visitatore un luogo per passeggiate e attività all’aperto. . Molti gli eventi in programma e gli itinerari, dal panoramico, allo sportivo, al culturale. . Uno spazio di ricreazione per grandi e piccini, con momenti di educazione ambientale per i bambini delle scuole. . Info Ingressi multipli. Sede amministrativa via Imbonati 1, località Cavallasca - SAN FERMO DELLA BATTAGLIA
Parco per la salvaguardia della biodiversità . Il parco sovracomunale racchiude circa 23.000 ettari di terreno di 30 comuni limitrofi. . È un luogo importante per la salvaguardia della biodiversità della zona, il settore prealpino, che vede una naturalità diffusa e la presenza di numerose specie selvatiche. . Dove A cavallo tra le province di Como e Monza Brianza
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Парк Гроане
2 Via della Polveriera
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Parco per la salvaguardia della biodiversità . Il parco sovracomunale racchiude circa 23.000 ettari di terreno di 30 comuni limitrofi. . È un luogo importante per la salvaguardia della biodiversità della zona, il settore prealpino, che vede una naturalità diffusa e la presenza di numerose specie selvatiche. . Dove A cavallo tra le province di Como e Monza Brianza
Torbiera di Albate . L’oasi si estende su circa 90 ettari di zona umida, boschi e prati nei comuni di Como, Casnate con Bernate e Senna Comasco. . I laghetti e canneti sono circondati da boschi di latifoglie dove vivono oltre 200 specie diverse di uccelli. . Dove Via Al Piano 30
Oasi Wwf Del Bassone
30 Via Al Piano
Torbiera di Albate . L’oasi si estende su circa 90 ettari di zona umida, boschi e prati nei comuni di Como, Casnate con Bernate e Senna Comasco. . I laghetti e canneti sono circondati da boschi di latifoglie dove vivono oltre 200 specie diverse di uccelli. . Dove Via Al Piano 30

Ville

Villa del XVIII secolo, luogo per eventi . Edificata in seguito a più interventi successivi nel XVIII secolo, se ne hanno però notizie già dal XV secolo. Arricchita da un parco e da scuderie, la villa accolse nei secoli importanti personalità come Alessandro Volta e Ugo Foscolo. . Protagonista di alterne vicende e destinazioni, negli anni 2000 è stata sottoposta a una profonda opera di restauro che le ha restituito il fasto originario, regalando alla cittadinanza anche la riqualificazione delle serre e delle scuderie, ora votate alla destinazione di spazi di formazione e laboratori didattici. . Dove Via per Cernobbio 11
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Associazione Villa del Grumello
11 Via Per Cernobbio
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Villa del XVIII secolo, luogo per eventi . Edificata in seguito a più interventi successivi nel XVIII secolo, se ne hanno però notizie già dal XV secolo. Arricchita da un parco e da scuderie, la villa accolse nei secoli importanti personalità come Alessandro Volta e Ugo Foscolo. . Protagonista di alterne vicende e destinazioni, negli anni 2000 è stata sottoposta a una profonda opera di restauro che le ha restituito il fasto originario, regalando alla cittadinanza anche la riqualificazione delle serre e delle scuderie, ora votate alla destinazione di spazi di formazione e laboratori didattici. . Dove Via per Cernobbio 11
Villa del ‘600 sull’area del museo di Paolo Giovio . È la più antica villa della Via Borgovico. . u fatta erigere come residenza estiva nel 1615 dall’abate Marco Gallio, nipote del Cardinale Tolomeo Gallio. . Occupa un’area dove inizialmente sorgeva il Museo Gioviano, costruito per volere del vescovo Paolo Giovio nella prima metà del XVI secolo per ospitare la sua collezione d’arte. . L’edificio, appartenuto alla famiglia sino al 1772, è ora di proprietà della Provincia di Como. . Dove Via Borgovico 154
Villa Gallia
Passeggiata Lino Gelpi
Villa del ‘600 sull’area del museo di Paolo Giovio . È la più antica villa della Via Borgovico. . u fatta erigere come residenza estiva nel 1615 dall’abate Marco Gallio, nipote del Cardinale Tolomeo Gallio. . Occupa un’area dove inizialmente sorgeva il Museo Gioviano, costruito per volere del vescovo Paolo Giovio nella prima metà del XVI secolo per ospitare la sua collezione d’arte. . L’edificio, appartenuto alla famiglia sino al 1772, è ora di proprietà della Provincia di Como. . Dove Via Borgovico 154
Mostre, eventi, matrimoni . La villa è un pregevole esempio di imponente architettura neoclassica. . Iniziata a fine '700 e conclusa nel 1812 dai Marchesi Odescalchi, passò ai Raimondi, poi ai Visconti di Modrone e nel 1925 al Comune che l'ha adibita a sede di manifestazioni culturali e di mostre d'arte. . Villa Olmo è sicuramente la più imponente fra le ville del Lago di Como. . È costituita da un vasto complesso che oltre a un ampio parco comprende diversi edifici. . Tra questi il corpo centrale della villa, attualmente adibito a sede espositiva, l’ala laterale settentrionale, il casino meridionale e quello settentrionale, le serre, il complesso del Tennis Como che occupa l’ala laterale meridionale della villa, l’ostello internazionale e il lido. . Dove Via Cantoni 1
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Вілла Ольмо
1 Via Simone Cantoni
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Mostre, eventi, matrimoni . La villa è un pregevole esempio di imponente architettura neoclassica. . Iniziata a fine '700 e conclusa nel 1812 dai Marchesi Odescalchi, passò ai Raimondi, poi ai Visconti di Modrone e nel 1925 al Comune che l'ha adibita a sede di manifestazioni culturali e di mostre d'arte. . Villa Olmo è sicuramente la più imponente fra le ville del Lago di Como. . È costituita da un vasto complesso che oltre a un ampio parco comprende diversi edifici. . Tra questi il corpo centrale della villa, attualmente adibito a sede espositiva, l’ala laterale settentrionale, il casino meridionale e quello settentrionale, le serre, il complesso del Tennis Como che occupa l’ala laterale meridionale della villa, l’ostello internazionale e il lido. . Dove Via Cantoni 1
Sede dell’Amministrazione Provinciale . Costruita a Como tra il 1790 ed il 1793 per la marchesa Eleonora Villani, la villa fu proprietà della nobile famiglia sino al 1858 quando gli eredi della donna la vendettero al marchese Marcello Rocca Saporiti da cui prese il nome. . Nonostante alcune aggiunte posteriori, l'edificio conserva l’aspetto originario sia nella struttura che nella maggior parte degli ambienti. . La villa, su due piani, è meglio conosciuta come “La Rotonda” perché nella facciata a lago presenta un imponente corpo centrale tondeggiante. . Tra i personaggi celebri che soggiornarono nella villa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo vi fu anche Napoleone, in visita nel 1797 in riva al Lario. . Nel 1950 la villa fu acquistata dall’Amministrazione Provinciale di Como che vi ha localizzato la propria sede. . Dove Via Borgovico 148
Villa Saporiti
Via Borgo Vico
Sede dell’Amministrazione Provinciale . Costruita a Como tra il 1790 ed il 1793 per la marchesa Eleonora Villani, la villa fu proprietà della nobile famiglia sino al 1858 quando gli eredi della donna la vendettero al marchese Marcello Rocca Saporiti da cui prese il nome. . Nonostante alcune aggiunte posteriori, l'edificio conserva l’aspetto originario sia nella struttura che nella maggior parte degli ambienti. . La villa, su due piani, è meglio conosciuta come “La Rotonda” perché nella facciata a lago presenta un imponente corpo centrale tondeggiante. . Tra i personaggi celebri che soggiornarono nella villa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo vi fu anche Napoleone, in visita nel 1797 in riva al Lario. . Nel 1950 la villa fu acquistata dall’Amministrazione Provinciale di Como che vi ha localizzato la propria sede. . Dove Via Borgovico 148
Sede per convegni e mostre sulla seta . Sede della Fondazione Antonio Ratti. . Ha subito varie modifiche e passaggi di proprietà dalla prima edificazione tra il XIX e l’inizio del XX secolo. . Fu proprietà di Metternich, medico di Napoleone, e ospitò l’abate Pietro Configliacchi, allievo di Alessandro Volta, che iniziò qui la coltivazione di piante rare e esotiche. . Al corpo neoclassico originario vennero aggiunte costruzioni di gusto ottocentesco. . Conserva una biblioteca di testi e documenti sul tema della seta e dei filati. . Dove Via per Cernobbio 19
Como - Villa Sucota station
Sede per convegni e mostre sulla seta . Sede della Fondazione Antonio Ratti. . Ha subito varie modifiche e passaggi di proprietà dalla prima edificazione tra il XIX e l’inizio del XX secolo. . Fu proprietà di Metternich, medico di Napoleone, e ospitò l’abate Pietro Configliacchi, allievo di Alessandro Volta, che iniziò qui la coltivazione di piante rare e esotiche. . Al corpo neoclassico originario vennero aggiunte costruzioni di gusto ottocentesco. . Conserva una biblioteca di testi e documenti sul tema della seta e dei filati. . Dove Via per Cernobbio 19

Escursioni

Approfittando del servizio di linea offerto dalla Navigazione Lago di Como, è possibile effettuare in battello il giro del primo bacino con possibilità di soste intermedie, partendo da Como e facendo tappa a Cernobbio, Moltrasio, Torno e Blevio. La gita in battello è un’attrattiva romantica e tranquilla, che permette di ammirare i paesi da un’altra prospettiva e ville poco visibili dalla strada. Da segnalare a Cernobbio: Villa Erba, gioiello di architettura realizzato a fine ‘800, oggi importante polo fieristico; Villa d’Este, antica residenza del cardinale Tolomeo Gallio, oggi elegante albergo di lusso famoso in tutto il mondo e Villa Pizzo con i suoi splendidi giardini. A Moltrasio: Villa Fontanelle, anni fa residenza della famiglia Versace e Villa Passalacqua, edificio in stile neoclassico con uno splendido giardino all’italiana. Il borgo di Torno, con il suo caratteristico porticciolo ed infine la sequenza di eleganti ville di Blevio, tra cui spicca l’originale Villa Troubetzkoy in stile russo. In battello è possibile effettuare il giro di tutto il lago di Como.
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Комо
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Approfittando del servizio di linea offerto dalla Navigazione Lago di Como, è possibile effettuare in battello il giro del primo bacino con possibilità di soste intermedie, partendo da Como e facendo tappa a Cernobbio, Moltrasio, Torno e Blevio. La gita in battello è un’attrattiva romantica e tranquilla, che permette di ammirare i paesi da un’altra prospettiva e ville poco visibili dalla strada. Da segnalare a Cernobbio: Villa Erba, gioiello di architettura realizzato a fine ‘800, oggi importante polo fieristico; Villa d’Este, antica residenza del cardinale Tolomeo Gallio, oggi elegante albergo di lusso famoso in tutto il mondo e Villa Pizzo con i suoi splendidi giardini. A Moltrasio: Villa Fontanelle, anni fa residenza della famiglia Versace e Villa Passalacqua, edificio in stile neoclassico con uno splendido giardino all’italiana. Il borgo di Torno, con il suo caratteristico porticciolo ed infine la sequenza di eleganti ville di Blevio, tra cui spicca l’originale Villa Troubetzkoy in stile russo. In battello è possibile effettuare il giro di tutto il lago di Como.
Partendo da piazza San Rocco o dal piazzale di Camerlata, si raggiunge a piedi il Castel Baradello (sito web "spinaverde" per giorni e orari di apertura), riedificato nel XII secolo da Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, là dove si trovavano i resti di fortificazioni databili al VI secolo. Nel XIV secolo, sotto Azzone Visconti, la torre, alta in origine 19,50 metri, venne sopraelevata di ulteriori 8 metri. Il castello è divenuto così nei secoli uno dei simboli della città. Proseguendo per Respaù, punto panoramico splendido, si raggiunge l’area degli scavi archeologici di Pianvalle: qui si estendeva l’abitato di Comum Oppidum, importante centro dei Celti golasecchiani nell’Età del Ferro. L’abitato fu riportato alla luce attraverso una serie di campagne di scavo iniziate nel 1976, le cui testimonianze archeologiche sono esposte nella sezione Pre-Protostoria del Museo Archeologicof Paolo Giovio di Como. La passeggiata può terminare sul colle di Sant’Eutichio, dove si trova una grande croce di ferro e dove si può ammirare un panorama mozzafiato della città e del primo bacino del lago.
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Castello Baradello
5 Via Castel Baradello
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Partendo da piazza San Rocco o dal piazzale di Camerlata, si raggiunge a piedi il Castel Baradello (sito web "spinaverde" per giorni e orari di apertura), riedificato nel XII secolo da Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, là dove si trovavano i resti di fortificazioni databili al VI secolo. Nel XIV secolo, sotto Azzone Visconti, la torre, alta in origine 19,50 metri, venne sopraelevata di ulteriori 8 metri. Il castello è divenuto così nei secoli uno dei simboli della città. Proseguendo per Respaù, punto panoramico splendido, si raggiunge l’area degli scavi archeologici di Pianvalle: qui si estendeva l’abitato di Comum Oppidum, importante centro dei Celti golasecchiani nell’Età del Ferro. L’abitato fu riportato alla luce attraverso una serie di campagne di scavo iniziate nel 1976, le cui testimonianze archeologiche sono esposte nella sezione Pre-Protostoria del Museo Archeologicof Paolo Giovio di Como. La passeggiata può terminare sul colle di Sant’Eutichio, dove si trova una grande croce di ferro e dove si può ammirare un panorama mozzafiato della città e del primo bacino del lago.
In piazza De Gasperi si trova la stazione della funicolare, inaugurata nel 1894; in pochi minuti si raggiunge Brunate, detto anche “balcone” delle Alpi per la posizione strategica e il panorama mozzafiato che regala in più punti. La collina è sede di splendide ville in stile liberty, costruite tra la fine dell’800 e l'inizio del ‘900 per una ricca borghesia in cerca di affermazione. Motivi floreali ed elementi eclettici hanno saputo interpretare il gusto dei proprietari in un’epoca segnata dal lusso. A piedi o con una navetta si può raggiungere San Maurizio dove si trova il Faro Voltiano, costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Alessandro Volta. La scala a chiocciola di 143 gradini, collocata al suo interno, consente di raggiungere la piazzola posta sulla cima. Si può rientrare a Como a piedi seguendo due sentieri, quello che costeggia la funicolare e quello che passa dall’Eremo di San Donato, fondato nel XV secolo dai Benedettini. Da San Maurizio si sale al piazzale del Cao: lungo una mulattiera che porta nel bosco si snoda la passeggiata detta della baite, perché lungo il percorso si incontrano la baita Carla, la baita Bondella e la baita Boletto dove si pranza con piatti tipici. Il cammino porta alle vette del Monte Boletto, Bolettone e Palanzone, da cui si può ammirare uno splendido panorama sul lago.
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Brunate
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In piazza De Gasperi si trova la stazione della funicolare, inaugurata nel 1894; in pochi minuti si raggiunge Brunate, detto anche “balcone” delle Alpi per la posizione strategica e il panorama mozzafiato che regala in più punti. La collina è sede di splendide ville in stile liberty, costruite tra la fine dell’800 e l'inizio del ‘900 per una ricca borghesia in cerca di affermazione. Motivi floreali ed elementi eclettici hanno saputo interpretare il gusto dei proprietari in un’epoca segnata dal lusso. A piedi o con una navetta si può raggiungere San Maurizio dove si trova il Faro Voltiano, costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Alessandro Volta. La scala a chiocciola di 143 gradini, collocata al suo interno, consente di raggiungere la piazzola posta sulla cima. Si può rientrare a Como a piedi seguendo due sentieri, quello che costeggia la funicolare e quello che passa dall’Eremo di San Donato, fondato nel XV secolo dai Benedettini. Da San Maurizio si sale al piazzale del Cao: lungo una mulattiera che porta nel bosco si snoda la passeggiata detta della baite, perché lungo il percorso si incontrano la baita Carla, la baita Bondella e la baita Boletto dove si pranza con piatti tipici. Il cammino porta alle vette del Monte Boletto, Bolettone e Palanzone, da cui si può ammirare uno splendido panorama sul lago.
Il Parco Regionale della Spina Verde si estende sulla fascia collinare a nord ovest di Como e il territorio presenta innumerevoli motivi di interesse: la natura, l’archeologia e la storia; i numerosi luoghi di culto qui presenti, tra cui spiccano la Basilica di San Carpoforo, la chiesetta di San Rocco a Cavallasca e la Croce di Sant'Eutichio, lo identificano come sede privilegiata per le espressioni di cultura religiosa. La Spina Verde è percorsa da numerosi sentieri. Tredici di questi sono stati attrezzati dall’Ente Parco: e permettono di effettuare diversi tipi di itinerari, naturalistici, panoramici, sportivi, storico-religiosi, archeologici con i resti della Como protostorica e del medievale Castel Baradello, della storia delle tattiche militari attraverso le trincee della Prima guerra mondiale rese recentemente accessibili. Suggeriamo, tra i più facili, il sentiero numero 4 Monte Caprino (durata 45 minuti) con partenza dalla Basilica di Sant’Abbondio e il numero 2 Sentiero Confinale (durata 3 ore) con partenza dal cimitero di Monte Olimpino.
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Регіональний парк Спіна Верде
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Il Parco Regionale della Spina Verde si estende sulla fascia collinare a nord ovest di Como e il territorio presenta innumerevoli motivi di interesse: la natura, l’archeologia e la storia; i numerosi luoghi di culto qui presenti, tra cui spiccano la Basilica di San Carpoforo, la chiesetta di San Rocco a Cavallasca e la Croce di Sant'Eutichio, lo identificano come sede privilegiata per le espressioni di cultura religiosa. La Spina Verde è percorsa da numerosi sentieri. Tredici di questi sono stati attrezzati dall’Ente Parco: e permettono di effettuare diversi tipi di itinerari, naturalistici, panoramici, sportivi, storico-religiosi, archeologici con i resti della Como protostorica e del medievale Castel Baradello, della storia delle tattiche militari attraverso le trincee della Prima guerra mondiale rese recentemente accessibili. Suggeriamo, tra i più facili, il sentiero numero 4 Monte Caprino (durata 45 minuti) con partenza dalla Basilica di Sant’Abbondio e il numero 2 Sentiero Confinale (durata 3 ore) con partenza dal cimitero di Monte Olimpino.
Cernobbio è una rinomata località turistica adagiata sulle sponde del lago ai piedi del Monte Bisbino; lungo le sue rive si trovano ville di rara bellezza, quali Villa d’Este, Villa Erba (oggi sede del centro espositivo), Villa Bernasconi e Villa Pizzo. Si può raggiungere con il battello ma anche tramite una piacevole passeggiata di circa quaranta minuti: si parte dal parco di Villa Olmo e si percorre il Chilometro della Conoscenza, un percorso culturale e nello stesso tempo un corridoio verde di grande pregio naturalistico e di unicità paesaggistica. Riunisce, attraverso i rispettivi parchi secolari, tre ville storiche di rara bellezza che si affacciano sul lago: Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota. Terminato il Chilometro, si continua percorrendo la pista pedonale/ciclabile che offre un suggestivo panorama sul primo bacino del lago, in particolare sul suo versante orientale. Da Cernobbio è possibile raggiungere il Santuario della Beata Vergine sulla vetta del Monte Bisbino, percorrendo una strada panoramica che offre scorci mozzafiato del lago. Da Cernobbio parte anche la via dei Monti lariani, un percorso che costeggia in quota la sponda occidentale del lago di Como fino a Sorico. Bellissimi panorami e un ambiente montano affascinante. Lungo l'itinerario si trovano numerosi rifugi dover pernottare e/o gustare piatti tipici della tradizione.
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Cernobbio
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Cernobbio è una rinomata località turistica adagiata sulle sponde del lago ai piedi del Monte Bisbino; lungo le sue rive si trovano ville di rara bellezza, quali Villa d’Este, Villa Erba (oggi sede del centro espositivo), Villa Bernasconi e Villa Pizzo. Si può raggiungere con il battello ma anche tramite una piacevole passeggiata di circa quaranta minuti: si parte dal parco di Villa Olmo e si percorre il Chilometro della Conoscenza, un percorso culturale e nello stesso tempo un corridoio verde di grande pregio naturalistico e di unicità paesaggistica. Riunisce, attraverso i rispettivi parchi secolari, tre ville storiche di rara bellezza che si affacciano sul lago: Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota. Terminato il Chilometro, si continua percorrendo la pista pedonale/ciclabile che offre un suggestivo panorama sul primo bacino del lago, in particolare sul suo versante orientale. Da Cernobbio è possibile raggiungere il Santuario della Beata Vergine sulla vetta del Monte Bisbino, percorrendo una strada panoramica che offre scorci mozzafiato del lago. Da Cernobbio parte anche la via dei Monti lariani, un percorso che costeggia in quota la sponda occidentale del lago di Como fino a Sorico. Bellissimi panorami e un ambiente montano affascinante. Lungo l'itinerario si trovano numerosi rifugi dover pernottare e/o gustare piatti tipici della tradizione.
Immersa nello splendido paesaggio naturale della sponda occidentale del lago di Como, la Greenway è una piacevole passeggiata adatta a tutti e a tutte le stagioni. Copre un percorso di circa 10 km, attraverso i borghi di Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante, seguendo a tratti l'antica via Regina. Può essere percorsa interamente in circa tre ore e mezza di cammino, o a tratti, scegliendo di percorrerne solo una parte. Lungo tutto l'itinerario si trovano parcheggi pubblici, fermate degli autobus e della Navigazione lago di Como. Da Como si raggiunge facilmente l'inizio del percorso in macchina, in bus o in battello.
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Зелений шлях навколо озера Комо
Via Luigi Civetta
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Immersa nello splendido paesaggio naturale della sponda occidentale del lago di Como, la Greenway è una piacevole passeggiata adatta a tutti e a tutte le stagioni. Copre un percorso di circa 10 km, attraverso i borghi di Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante, seguendo a tratti l'antica via Regina. Può essere percorsa interamente in circa tre ore e mezza di cammino, o a tratti, scegliendo di percorrerne solo una parte. Lungo tutto l'itinerario si trovano parcheggi pubblici, fermate degli autobus e della Navigazione lago di Como. Da Como si raggiunge facilmente l'inizio del percorso in macchina, in bus o in battello.
La storica Via Regina (o Strada Regina) lariana, da Como a Sorico, è uno dei più antichi percorsi di scambio storico, commerciale e culturale tra l’Italia e l’area transalpina. Insieme alla Via Francisca e alla Via Spluga italo-svizzera, è un fondamentale “sistema” di collegamento transalpino di mobilità dolce di cui si stanno sviluppando le potenzialità grazie a finanziamenti e collaborazioni a livello europeo. “I CAMMINI DELLA REGINA. Itinerari culturali per l'Europa” è la guida ad uso del moderno camminatore alla riscoperta attiva e partecipata del percorso, un quaderno di viaggio dove prendere appunti, fare schizzi, trovare info, istruzioni fondamentali, mappe essenziali e credenziali per mettersi in cammino sullo straordinario itinerario storico della Via Regina e dei suoi percorsi collegati. Al sito web "viaregina_eu" è possibile trovare la app del percorso, accedere al geoportale con le mappe escursionistiche e vedere il tour virtuale. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dell'Associazione Iubilantes.
Via Regina
Via Regina
La storica Via Regina (o Strada Regina) lariana, da Como a Sorico, è uno dei più antichi percorsi di scambio storico, commerciale e culturale tra l’Italia e l’area transalpina. Insieme alla Via Francisca e alla Via Spluga italo-svizzera, è un fondamentale “sistema” di collegamento transalpino di mobilità dolce di cui si stanno sviluppando le potenzialità grazie a finanziamenti e collaborazioni a livello europeo. “I CAMMINI DELLA REGINA. Itinerari culturali per l'Europa” è la guida ad uso del moderno camminatore alla riscoperta attiva e partecipata del percorso, un quaderno di viaggio dove prendere appunti, fare schizzi, trovare info, istruzioni fondamentali, mappe essenziali e credenziali per mettersi in cammino sullo straordinario itinerario storico della Via Regina e dei suoi percorsi collegati. Al sito web "viaregina_eu" è possibile trovare la app del percorso, accedere al geoportale con le mappe escursionistiche e vedere il tour virtuale. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dell'Associazione Iubilantes.
ALLA SCOPERTA DEL LAGO DI COMO SU DUE RUOTE In bici o in moto, lo spettacolo del lago di Como è sempre appassionante. In bici è possibile godere da vicino anche delle bellezze del centro storico di Como e soprattutto sentire profumi e rumori della natura in quei percorsi accessibili solo con il mezzo più ecologico. IN BICI A COMO, SUL LAGO E SUI MONTI Sono molteplici gli itinerari per gli amanti della bicicletta: percorsi su strade che costeggiano il lago, fra le ville storiche e i loro preziosi parchi, percorsi di montagna con scorsi scenografici, percorsi per scoprire l'arte en plen air. Percorsi semplici per famiglie o impegnativi per ciclisti esperti. Una modalità sostenibile per scoprire la storia, l'arte, la cultura e le bellezze naturali del territorio.
Cycle-pedestrian lake Segrino
Via Papa Giovanni XXIII
ALLA SCOPERTA DEL LAGO DI COMO SU DUE RUOTE In bici o in moto, lo spettacolo del lago di Como è sempre appassionante. In bici è possibile godere da vicino anche delle bellezze del centro storico di Como e soprattutto sentire profumi e rumori della natura in quei percorsi accessibili solo con il mezzo più ecologico. IN BICI A COMO, SUL LAGO E SUI MONTI Sono molteplici gli itinerari per gli amanti della bicicletta: percorsi su strade che costeggiano il lago, fra le ville storiche e i loro preziosi parchi, percorsi di montagna con scorsi scenografici, percorsi per scoprire l'arte en plen air. Percorsi semplici per famiglie o impegnativi per ciclisti esperti. Una modalità sostenibile per scoprire la storia, l'arte, la cultura e le bellezze naturali del territorio.